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In Campo contro le mafie, il racconto dei quattro cattolichini dopo l’esperienza a Cerignola. Vice sindaco Vaccarini: “Un’opportunità preziosa per i nostri giovani che hanno già scelto di stare dalla parte giusta”

Ricevuti a Palazzo Mancini dal Vice sindaco e Assessore alle politiche giovanili Federico Vaccarini

Data :

30 luglio 2025

In Campo contro le mafie, il racconto dei quattro cattolichini dopo l’esperienza a Cerignola. Vice sindaco Vaccarini: “Un’opportunità preziosa per i nostri giovani che hanno già scelto di stare dalla parte giusta”
Municipium

Descrizione

Hanno lavorato nei campi, seguito laboratori, ascoltato testimonianze dei parenti delle vittime. In una settimana hanno vissuto momenti preziosi che hanno lasciato un segno che si porteranno dentro per sempre, oltre alla voglia di ripetere questa esperienza. È il racconto dei giovanissimi cattolichini di ritorno dal Campo estivo sui beni confiscati alle mafie organizzato dai Centri Giovani di Cattolica e Rimini per i ragazzi e ragazze tra i 14 e i 25 anni, che si inserisce nell’ambito del progetto nazionale “E!state liberi” promosso da Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e nato dalla collaborazione tra le associazioni Sergio Zavatta Onlus e Aps Malatempora. Un’opportunità unica e gratuita di formazione e volontariato, giunta alla undicesima edizione, che quest’anno si è tenuta a Cerignola (in provincia di Foggia), dal 7 al 13 luglio 2025, sul bene confiscato “Terra Aut”, gestito dalla cooperativa sociale Altereco, attiva nella promozione di filiere etiche e agricoltura sociale.
Il Vice sindaco e Assessore alle politiche giovanili Federico Vaccarini ha ricevuto a palazzo Mancini i quattro giovani cattolichini che hanno raccontato le varie attività svolte al campo e quanto hanno imparato in questi giorni.
“Abbiamo capito attraverso anche i piccoli gesti del quotidiano cosa vuol dire scegliere di stare dalla parte giusta, contro la mafia – hanno detto i quattro cattolichini Vittoria Galluzzi, Roberto Pretolani, Annalù Di Roberto ed Emanuel Montesano che hanno avuto anche l’occasione di incontrare i famigliari delle vittime di mafia e ascoltare dalla loro voce le violenze che hanno subìto dalla criminalità organizzata. Ad accompagnarli al campo, i coordinatori Valerio Minicucci, Gianluca Depaoli, Maroua Jebroun e Fulvio Lepore.
“Siamo davvero contenti che anche quest’anno una rappresentanza di giovanissimi della città abbia deciso di vivere questa esperienza – commenta il Vice sindaco Vaccarini – che lascerà ricordi indelebili e contribuirà in modo profondo al loro percorso di crescita personale e come cittadini e cittadine. Il campo ha un forte valore simbolico a partire dal luogo in cui si svolge: un terreno confiscato alla mafia che, come tutti i beni sottratti alla criminalità organizzata, è il simbolo della riaffermazione dello Stato sull’anti-Stato, della giustizia sull’illegalità. È lo Stato che riprende in mano sé stesso. Allo stesso modo, questi giovani, attraverso questo campo, hanno acquisito coscienza e consapevolezza di sé e della responsabilità che devono assumersi come cittadini e cittadine nello scegliere di stare dalla parte giusta. È stato molto bello sentire che c’è chi è pronto a ritornare anche il prossimo anno”.
Per alcuni dei ragazzi, la decisione di partecipare al Campo è maturata dopo il laboratorio sulla legalità tenuto dall’educatrice del Centro Giovani di Cattolica Gaia Trunfio alla scuola secondaria di primo grado “Emilio Filippini”. “Laboratori organizzati con l’Assessora alla legalità Claudia Gabellini – spiega Trunfio - che hanno gettato semi preziosi e acceso nell’animo di alunni e alunne quella scintilla che li ha spinti a scendere letteralmente in campo per fare propri valori come la legalità, il senso civico, la libertà”. “Quello che vogliamo trasmettere – spiegano Minicucci e Michael Binotti, coordinatori dei Centri Giovani - è che l’antimafia non è solo memoria, ma anche costruzione quotidiana di alternative concrete. Nei campi, ragazzi e ragazze vivono sulla propria pelle il senso di comunità, la fatica del lavoro collettivo e il rispetto per il territorio. Tutti valori fondamentali per diventare cittadini consapevoli. Non si tratta solo di conoscere la storia delle mafie o dei beni confiscati, ma di interiorizzare cosa significa scegliere da che parte stare, anche nelle piccole cose di ogni giorno”.

Ultimo aggiornamento: 30 luglio 2025, 11:25

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